domenica 23 marzo 2014

E noi, abbiamo creduto all'amore!

Chiarano, 20 giugno 2003

Carissima Erika e familiari,
il Parroco di Chiarano mi ha consegnato il plico con il diario del caro Don Luigi.
La provvidenziale coincidenza del nostro incontro ha consentito di riprendere un legame che mai si era spezzato del tutto. Qui a Chiarano la signora Marchesa Serafin Stella ricorda spesso la vostra famiglia e altre persone fanno celebrare S. Messe per Don Luigi.
Io lo ricordo bene, con la sua voce dolce, con la sua dolcezza e, purtroppo, più di tutto, ricordo i suoi funerali a Chieri.
Da quella volta avevo sempre desiderato tornare sulla sua tomba e l'occasione mi è stata data proprio all'improvviso quel 2 giugno scorso. Scusate per non aver avvisato prima. Confido che ci sarà un successivo momento per preparare un incontro di amicizia e gioia.
Nel frattempo raccogliamo anche altre testimonianze di amici di Don Luigi per ricordarlo adeguatamente.
Il vostro testo sarà prezioso.
Grazie ad Erika.
Le auguro un buon risultato negli studi. La tesi, vero?
Domani mattina avrò occasione di incontrare un sacerdote (Don Guerrino Cescon) che è stato in Africa con il vostro.
Sentirò il tenore dei suoi ricordi.
Vi auguro ogni bene e caramente saluto.


Renata Serafin

E' stupefacente il legame che ha intessuto mio zio nei pochi anni di sacerdozio passati in Italia. E' anche sensazionale come la Diocesi di Vittorio Veneto abbia questo attaccamento antropologico con la propria storia locale e missionaria.
In questo momento mi vengono in mente le parole (riportatemi da mio padre) di mio zio, rivolte a mia nonna prima di partire per la missione: "Mamma, in Italia non si può più fare il prete". Una frase forte, ma vissuta fino in fondo, tanto che la prima volta che è ritornato a Chieri, dopo 10 anni di missione, mia nonna non l'ha riconosciuto quando si è presentato alla porta di casa.
Credo che questo affetto continui a vivere dopo quarant'anni dalla sua morte, proprio perché imperniato di testimonianza e vita vissuta in piena coerenza spirituale e umana. E' questo che ha lasciato mio zio alle vite che ha incontrato o in quelle che ha toccato solo attraverso le parole scritte in un diario.

Lunedì 24 marzo sarò presente con la fede e con profonda riconoscenza a questa veglia di preghiera. Spero presto di poter abbracciare le persone che portano avanti il ricordo di Don Luigi e dire loro grazie.

Notizia sul sito della Diocesi di Vittorio Veneto per la veglia di preghiera.
Chi era don Luigi Sgargetta

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